JAPAN BIKE SERVICE

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Se volete sapere di più su di me dovete sciropparvi un po' di storia: infatti la sede della mia officina altro non è che quella di una delle più vecchie motofficine indipendenti della zona sud di Milano. Caso volle infatti che nel 1968 l'allora poco più che ventenne Francesco rilevasse per poche lire il negozietto di biciclette della zona. Sempre il caso volle che in questo piccolo buco di officina si riparasse anche qualche scalcinato motorino. Giocoforza il nostro giovane imprenditore dovette ingegnarsi non poco; l'esperienza maturata pasticciando i motorini nel cortile di casa fu d'aiuto e nel giro di pochi mesi si passò dalla riparazione delle bici a quella dei ciclomotori. I tempi erano quelli della grande crescita e Francesco non ci mise molto: a metà degli anni '70 era già un ottimo meccanico e la piccola officina ospitava sempre più motociclette pesanti. Lavorare su grosse Moto Guzzi, snelle Triumph Bonneville e potentissime Norton Commando non fu più un sogno. Gli anni '80 videro la comparsa dei giapponesi che iniziarono a dominare il mercato delle maximoto da strada.
La Honda con le sue affidabili Four 750, la Kawasaki con le potenti Z900 Yamaha e la Suzuki con altrettanto ottimi modelli decretarono la fine dei grandi marchi inglesi e relegarono a comparse quel manipolo di costruttori italiani. Questa rivoluzione portò ancora più lavoro, perché le facili jap sbaragliarono i mercati con la loro affidabilità e tutti, anche chi non capiva niente di meccanica, potevano salire su una moto schiacciare il pulsante dell'avviamento e prendere il largo. Al momento di dare un nome all'officina Franco scelse il più ovvio per l'epoca: JAPAN BIKE SERVICE. Oggi si chiama ancora così; come allora si ripara il meglio della produzione giapponese ma, visto che gli europei sono tornati ad essere ottimi costruttori, nonostante il nome in negozio si vedono BMW, Triumph, Guzzi e quant'altro, compresa qualche americana. Mi chiamo Ivan Campione, sono il figlio di Francesco.